i TEATRI storici


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Il centro storico di Genova era un pullular di teatri che la sera si animavano con spettacoli di ogni genere dedicati a tutti i ceti della popolazione che si dividevano tra le varie rappresentazioni. 
In questa pagina troverete i teatri storici che "abitavano" nei vicoli della Superba.

INDICE 



1. Il Teatro di Sant'Agostino
2. Il Teatro del Falcone
3. Il Teatro delle Vigne
4. Il Teatro da Campetto
5. Il Teatro diurno all'Acquasola
6. Il Politeama Genovese
7. Il Teatro Apollo
8. Il Teatro Paganini
9. Il Teatro Colombo 
10. Il Politeama Alfieri
11. L'Arena Politeama Alfieri
12. La "Nave-Teatro" di Coppedè
13. Il Teatro Andrea Doria
14. Il Politeama Margherita
15. Il Teatro Carlo Felice
16. Il Teatro delle Marionette di Cincinina
17. Il Teatro delle Marionette di Tanlongo
18. Il Teatrino di Natale in Piazza della Pace
19. Il Teatrino dei burattini nel Chiostro delle Vigne
20. Il Teatro dei burattini in Vico San Cristoforo
21. Il Teatro Carlo Ponzio

(ed ancora altri di cui Vi parlerò in futuro)


1. Il Teatro di Sant'Agostino

Esisteva un tempo, davanti all'ingresso della chiesa di Sant'Agostino, un teatro che dalla stessa chiesa prendeva il nome.
Ecco come l'Alizeri descrive detto teatro:
"Sulla sinistra della piazza (di Sant'Agostino, ndr) è il Teatro, che dalla vicinanza alla chiesa vien detto di Sant'Agostino. Furon queste le primarie scene della città innanzi alla fondazione del Carlo Felice, e comechè troppo modeste appetto alla magnificenza d'ogni nostro stabilimento, pure furono decorose a Genova e gradite a' cittadini per la presenza de' più famosi cantanti, e mimi, e danzatori. Ha il teatro sei file di logge, ed un loggione; di mediocre grandezza é il palco scenico; l'intero locale capace di 2000 spettatori. disagevole n'é l'ingresso poiché mette alla platea per iscale che discendono, già cagione in addietro di gravi sciagure. Fino al 1825 fu proprietà de' Marchesi Durazzo, da' quali fu comprato in detto anno dalla Civica Amministrazione. Dopo l'apertura del Maggior Teatro (il Carlo Felice, ndr) fu destinato a secondarii spettacoli, ed attualmente non apresi che d'inverno a truppe drammatiche, o nella quaresima a compagnie equestri, ginnastiche, e va dicendo."
Oggi il teatro di Sant'Agostino, nato nel 1701 e famoso tra l'altro perché lì vi debuttò Niccolò Paganini e Gilberto Govi proprio in questo teatro fondò la sua compagnia, non esiste più ma sulle sue ceneri è nato il Teatro della Tosse, uno dei migliori teatri di prosa cittadini dotato di tre sale: la Dino Campana, l'Agorà e la Sala Aldo Trionfo nata nel 1993.


Il Teatro della Tosse
(foto di Antonio Figari)


2. Il Teatro del Falcone

Nel perimetro degli edifici che compongono il Palazzo Reale in Via Balbi, esisteva un tempo un teatro detto "del Falcone".
L'Alizeri lo descrive così:
"Dura nel primo stato il teatro che (i marchesi Durazzo, ndr) si fecero costruire sulla parte sinistra (del loro palazzo, quello che oggi è Palazzo Reale, ndr), noto tra il volgo sotto l'appellativo del Falcone; ora teatro di Corte. Ha quattro ordini di palchi oltre il loggione, ed è capace d'un migliaio di spettatori. Ognuno argomenta di leggeri che il suddetto nome gli venne dato dall'architetto  Gio. Angiolo Falcone, il quale ne dava i disegni insieme quelli della descritta fabbrica. Ci rafferma nella congettura lo stile medesimo, non spoglio di novità, ma bizzarro e scorretto nelle forme e negli ornamenti. le scene si aprivano per l'addietro alla rappresentanza d'opere musicali o commedie; oggidì per benigno assenso della Corte si concedono a' dilettanti, o in occasioni di Regia festa danno trattenimento al fiore della società genovese."
A differenza di quello che ci racconta l'Alizeri, la storia ci tramanda una diversa origine del nome del teatro che si lega al nome dell'antica locanda “ad signum Falconis” sulla strada di Prè. Questa locanda, appena fuori dal centro cittadino, era famosa perché spesso nel suo giardino si allestivano piccoli spettacoli dove si esibivano le compagnie teatrali itineranti.
Gabriele Adorno acquista la locanda nel 1602 e la trasforma in un vero e proprio teatro: Genova aveva così, seconda sola a Venezia, una sala teatrale a pagamento.
Nel 1679 il teatro cambia di proprietà: dagli Adorno passa ai marchesi Durazzo.
Grazie a questi si ha una rinascita del teatro che viene ristrutturato su disegno di Carlo Fontana (Gio Angiolo Falcone invece secondo l'Alizeri) nel 1705: il teatro diventa a cinque ordini, quattro di palchetti in legno ed una galleria comunicante con la platea tramite scale simmetriche.

Prospetto del Teatro del Falcone 
(foto da www.palazzorealegenova.beniculturali.it)



Interno del Teatro del Falcone  
(foto da www.palazzorealegenova.beniculturali.it)

Tra coloro che resero grande il teatro del Falcone dobbiamo ricordare Carlo Goldoni, di cui ancora oggi una targa in Vico Sant'Antonio ricorda il suo soggiorno presso il teatro (vi rimando alla pagina de poeti SANTI scrittori AVVENTURIERI per approfondire la cronaca dei suoi giorni genovesi), anche se  sicuramente l'episodio più famoso  di questo teatro è legato alla figura del grande violinista genovese Niccolò Paganini: siamo nel 1825 e da un anno il teatro è divenuto insieme all'attiguo palazzo di proprietà dei Savoia. Il re Carlo Felice chiede a Paganini di ripetere la sua esecuzione ma il violinista si rifiuta di farlo (da qui il detto "Paganini non ripete") e per tutta risposta viene espulso dal Regno Sabaudo.
L'apertura del teatro Carlo Felice rese il teatro del Falcone obsoleto e poco utilizzato ma fu l'incursione aerea del 9 maggio 1944 a dar il colpo di grazia a questo teatro che nel frattempo era divenuto un deposito di arredi e materiali vari: uno spezzone incendiario squarcia il tetto provocando gravi danni alla struttura.

Interno del Teatro del Falcone dopo l'incursione aerea del 9 maggio 1944 
(foto da www.palazzorealegenova.beniculturali.it)

Dopo la guerra, nonostante vi fossero tutti i disegni e la possibilità quindi di ridare l'antico splendore al teatro, si decise di costruire un nuovo edificio destinato a manifestazioni culturali e a sede di mostre: sebbene sia da apprezzare questo sforzo di dare nuova vita al Teatro del Falcone inutile dirVi che personalmente avrei preferito una ricostruzione dello stesso nelle sue antiche forme.
Oggi l'ingresso per il pubblico di quello che fu il Teatro del Falcone è un piccolo portoncino che affaccia sul cortile di Palazzo Reale. L'ingresso principale è in realtà su Via Balbi ed è il cancello alla sinistra del portone di Palazzo Reale: se osservate con attenzione noterete due piccole maschere in alto a destra e a sinistra. Superato il cancello e un breve tratto coperto si apre un piccolo cortile con la facciata curva del teatro. Purtroppo questo cortile non è visitabile e solo con un pò di fortuna riuscirete ad entrarci come ho fatto io.
Se Vi capita di andare a Palazzo Reale fate un passo nel Teatro del Falcone: nonostante il moderno "horror vacui"  si possono ancora intuire le antiche linee della struttura nella forma dei corridoi e alzando lo sguardo verso il soffitto.
Una curiosità: al piano terreno di Palazzo Reale, in un piccolo locale attiguo ala biglietteria, potrete ammirare il modellino in legno del teatro del Falcone e farvi un'idea della bellezza perduta di questo luogo.


Facciata pricipale con ingresso al Teatro
(foto di Antonio Figari)


Uno dei corridoi laterali
(foto di Antonio Figari)


La curva del soffitto
(foto di Antonio Figari)


3. Il Teatro delle Vigne

La toponomastica ci ricorda che qui 
sorgeva l'antico teatro delle  Vigne
(foto di Antonio Figari)


Un altro teatro sorgeva nei vicoli genovesi, subito dietro alla Chiesa delle Vigne. L'Alizeri nella sua guida non lo cita, come invece fa Donaver nel suo "Le vie di Genova" nel 1912.
Ecco come egli lo descrive: "Qui esisteva ancora nell'ultimo quarto del secolo scorso un teatrino in legno detto appunto delle Vigne, nel quale agiva una compagnia di marionette con grande giubilo dei fanciulli e spesso dei rispettivi genitori. Per timore d'incendio ne fu ordinata la demolizione, e così scomparve il teatro più antico di Genova. Fondato pure dai Durazzo, era fiorentissimo nel sec. XVIII e molto frequentato dall'aristocrazia. Se ne rese poi acquisitore Antonio Romanengo."
Come avrete capito dalle parole del nostro autore il teatro non esiste più ma se passate dietro alla Chiesa delle Vigne vi ritroverete in Vico del Teatro delle Vigne.
Giulio Miscosi ne "I quartieri di Genova antica" sostiene che questo teatro, dalle notizie a lui pervenute dall'amico Michele Raggi, scenografo del Teatro Carlo Felice, si trovasse in realtà in Vico del Papa (poco distante da Vico del teatro delle Vigne) "in un casamento che fu distrutto dalle incursioni aeree dell'ultima guerra 1940/45". Sempre il Miscosi descrive la sua struttura: "L'ambiente del teatro era disposto a ferro di cavallo come il consueto e con qualche fila di palchi".
Qui assistettero a spettacoli di marionette personaggi come Dickens, il quale racconta di non essersi mai divertito tanto in vita sua nell'assistere ad una rappresentazione di burattini quanto in questo teatro assistendo ad uno spettacolo che vedeva protagonista Napoleone a Sant'Elena (il burattinaio infatti si era dimenticato di far eseguire i corretti movimenti alla figura del medico che invece di stare accanto a Napoleone volava sopra il letto dell'imperatore tra le risate degli spettatori!), e Giuseppe Verdi, il quale amava passare i pomeriggi a godersi gli spettacoli di questo famoso teatrino in legno.
 

4. Il Teatro da Campetto

Non troppo distante dal Teatro delle Vigne vi era una volta un piccolo teatro di cui si hanno pochissime notizie. Esso si trovava in Campetto ed occupava gli spazi di quella che una volta fu la Chiesa di San Paolo. Questa parrocchia gentilizia fu fatta erigere da Simone Camilla nel 1216; successivamente ceduta ai religiosi regolari di San Paolo, i Padri Barnabiti, rimase  dell'Ordine fino al 1798 quando, come accadde anche  negli altri ordini religiosi, questa Chiesa fu espropriata e  venne trasformata in un teatro popolare nel 1813. Esso era chiamato "da Campetto" ed ospitava spettacoli di prosa, marionette e saltinbanchi.

L'attività del teatro "da Campetto" proseguì per trent'anni: la maschera più popolare e rappresentata di cui si hanno notizie, rappresentata in numerose variazioni fino al 1820, era quella dello "Sciû Reginn-a" (la cui storia troverete prossimamente nella pagina  poeti SANTI scrittori AVVENTURIERI), personaggio realmente esistito che sarà preso a modello da Martin Piaggio per il suo "Lûnajo du Sciû Reginn-a".


5. Il Teatro diurno all'Acquasola

Alizeri parla del Teatro Diurno nella sua Guida Artistica per la città di Genova, seconda giornata: "Se a qualcuno può nascer desiderio di saperne le origini, dirò che fino dal 1826 s'erano stabiliti nell'attual sito i giuochi di slitta, detti altrimenti Montagne Russe, graditi sul bel principio dal popolo che sempre ama le novità, ma presto negletti sia per esser stranieri al gusto nostrano, o perché, dicasi pure, sembrassero pur finalmente un insipido e pericoloso trastullo. L'anno stesso vi fu costrutto un piccolo teatro posticcio ove si recitavano con fantocci commediole e drammi, che si alternavano alle slitte, e ad   altri giuochi di poco momento. Con migliore avviso s'innalzò  gli anni appresso il presente teatro diurno, che venne aperto il 1° giugno 1832. Debbesi il pensiero della fondazione a certo signor Luigi Bruni, il disegno e la direzione della fabbrica a Luigi Prato che delineò in robusto ordine dorico un palco scenico largo 18 metri, ed alto 18. 50 sovrastante ad una platea del diametro di metri 29 e capace di circa 3000 persone. Ai fianchi della medesima s'ergono a mò di scala due terrapieni che servono di lubbione; in faccia al proscenio v'han due file di palchi che inoltrano breve tratto sui lati. si schiude nella primavera alle truppe drammatiche, e talvolta a giuochi equestri, ginnastici o a altri spettacoli di simil genere, e si richiude nella stagione autunnale."
Esso si presentava come un anfiteatro all'aperto. Detto anche "L'Arena", esso si trovava all'incirca dove poi verrà costruito il Politeama. Era all'interno del Parco dell'Acquasola  che all'epoca si estendeva fino alle pendici di Villetta di Negro, prima che le trasformazioni urbanistiche lo riducessero all'attuale perimetro.
Ed eccoVi di seguito qualche curiosità.
Quasi sconosciuto ai genovesi di oggi di questo teatro ci parla Charles Dickens nel suo "Pictures from Italy" del 1843. Egli, osservando l'Acquasola dalla Villa delle Peschiere dove risiedeva in quel periodo, dopo aver descritto la bellezza del parco così scriveva: "(...) siedono rivolti dalla nostra parte, gli spettatori del Teatro Diurno (...), fa un effetto molto strano, non sapendone la ragione, veder passare così subitamente tutte quelle facce dall'ansietà al riso (...)".
Qui nel 1847 Goffredo Mameli tennè un comizio.
Tra le tante rappresentazioni qui venne eseguito il 16 luglio 1850 "Papà Goriot" di Honoré de Balzac, cosa a dir poco singolare se pensiamo all'argomento di questa rappresentazione, molto critica verso l'aristocrazia ma anche verso la borghesia, quest'ultima in forte ascesa in quegli anni.
Donaver, nel suo "Vie di Genova" ci racconta un aneddoto legato all'Alizeri e al Teatro Diurno: "Nel 1842 fu rimproverato dalla Polizia per aver detta liberamente la sua opinione sopra una compagnia di commedianti che agiva al Teatro Diurno." Chissà cosa avrà detto!?!
La storia del Teatro Diurno finisce nel 1868 quando al suo posto viene innalzato il Politeama Genovese.
  

6. Il Politeama Genovese

Il Politeama Genovese nasce nel 1868 per volontà dei fratelli Giacomo e Giovanni Chiarella occupando un'area che comprendeva il luogo ove sorgeva il Teatro diurno e  un confinante terreno donato dal Comune di Genova.
Il progetto venne affidato all'architetto Nicolò Bruno che pensò ad una palazzina in stile neoclassico  di forma rotonda con un tetto scoperto, una sorta di arena. Successivamente esso venne dotato di una stabile copertura e nel 1932 l'architetto Mario Labò alleggerì la struttura  architettonica togliendo tutte le decorazioni: le cronache dell'epoca narrano che tonnellate di festoni e putti vennerò scaricati in mare.
Nel 1942 il Politeama venne bombardato e distrutto.
Nel dopoguerra si pensò subito alla sua ricostruzione: nel 1955 venne inaugurato il nuovo Politeama, ancora oggi uno dei maggiori teatri di prosa cittadini.


7. Il Teatro Apollo

In Borgo Lanaiuoli, poco distante dall'odierna Piazza Dante, esisteva un altro piccolo teatro, il Teatro Apollo.

Inaugurato nel 1853, questo teatro va ad occupare gli spazi di quello che era fino ad allora l'oratorio di Santa Maria della Pietà, di cui vi parlerò un giorno nella pagina dedicata a gli ORATORI e le CASACCE.
Il teatro ha una capienza di 1200 posti con platea, loggione e ben quattro ordini di palchi ed è illuminato da un impianto di illuminazione a gas, vera novità per quell'epoca (proprio lo stesso anno il Carlo Felice era anch'esso passato a questo tipo di illuminazione).
Il Teatro Apollo nasce come un teatro prediletto dall'aristocrazia ma diviene ben presto teatro popolare dopo l'inaugurazione del Teatro Paganini, avvenuta nel 1855, il quale diventa esso stesso riferimento per le classi benestanti.
Nei primi anni del '900 il teatro subisce una profonda ristrutturazione che lo porterà ad aumentare la sua capienza interna con l'inserimento anche di una galleria per gli spettatori.
Nella ristrutturazione si impega il cemento armato evitando l'uso del legno allo scopo di prevenire incendi.
La storia del teatro di interrompe negli anni 30 del Novecento quando tutta questa zona subisce l'opera di distruzione del piccone che porterà alla nascita di quella piazza Dante che ancora oggi noi vediamo.
Tra i tanti artisti che qui si ebirono, ricordiamo Camillo Sivori, amico ed allievo prediletto di Niccolò Paganini. 



Borgo Lanaiuoli e sulla destra la facciata del Teatro Apollo


L'interno del Teatro Apollo



8. Il Teatro Paganini

Inaugurato il 9 aprile 1855 con la rappresentazione del Rigoletto di Giuseppe Verdi, questo teatro si trovava in Via Caffaro. Progettato dall'architetto Tommaso Carpineti, esso aveva una sala a ferro di cavallo con cinque ordini di palchi ed il loggione; il sipario, dipinto da Giuseppe Isola (affrescante che dipinse anche l'atrio di Palazzo Gio Carlo Brignole, di cui trovate la storia e le immagini nella pagina de "i PALAZZI privati), raffigurava "Il trionfo del Petrarca in Campidoglio". Molto in auge per tutto il dicannovesimo secolo, annoverava tra i suoi spettatori personaggi del calibro di Friedrich Nietzsche che qui, nel 1881, assistette alla prima genovese della Carmen di Bizet.
Iniziò una lenta e inesorabile agonia nel Novecento con la nascita del Cinema e il progressivo ed inarrestabile amore del pubblico verso questa nuova forma d'arte a scapito dei vecchi teatri.
I bombardamenti inglesi del 1942 poserò fine alla breve storia di questo teatro radendolo al suolo e distruggendo tutto l'archivio storico custodito nei suoi fondi.
Oggi al suo posto sorge un anonimo palazzo e nulla rimane più a ricordare il Teatro Paganini, se non qualche racconto e alcune immagini come quella qui di seguito.


Il Teatro Paganini in Via Caffaro


La disposizione interna dei posti del Teatro Paganini in Via Caffaro


9. Il Teatro Colombo

Nel quartiere di Portoria, come ci racconta Giulio Miscosi ne "I quartieri di Genova antica", sorgeva un piccolo teatro denominato Teatro Colombo.


10. Il Politeama Alfieri

Nella piana compresa tra le Mura Seicentesche ed il Bisagno, poco distante da Porta Pila, sorgeva il Politeama Alfieri, un grande baraccone in legno di forma circolare.
Esso venne demolito nel 1892 per far spazio ai padiglioni dell'Esposizione Colombiana.

 
In questa antica immagine, in alto a destra, fuori dalle mura, è visibile quello che fu il Politeama Alfieri



11. L'Arena Politeama Alfieri 

Il diruto Alfieri per così dire rinacque in Carignano sull'area precedentemente occupata dall'Arena Alessi.
Inaugurato nel 1893, esattamente un anno dopo la distruzione del primo Alfieri, qui si rappresentavano le operette ed il varietà.
 

12. La "Nave-Teatro" di Coppedè

Nel 1914 Genova ospita la "Esposizione internazionale di Marina e Igiene Marinara - Mostra coloniale italiana": viene creato dal nulla una cittadella suddivisa in padiglioni che si estende tra l'attuale Piazza Verdi e Piazza della Vittoria. Tra gli edifici più curiosi spicca la "Nave-Teatro" progettata dall'eccentrico architetto Gino Coppedè: nel mezzo di un laghetto artificiale detto "la vasca delle rane", poiché sul bordo si "affollavano" questi  simpatici anfibi, costruita in gesso e calcestruzzo ed ancorata al fondo con robuste catene di legno, essa si presentava come una "gigantesca galea sormontata da una cupola turrita con merli sotto i quali occhieggiavano, fra l'ilare e il tremendo, visi mostruosi".
Questo teatro, con duemila posti a sedere, venne inaugurato nel maggio del 1914 con l'operetta il "Conte di Lussemburgo" di Lehar.
La storia di questo singolare teatro, costruito solo per durare il tempo dello svolgimento della grande esposizione, continua fino al 1928 quando sarà demolito per far spazio alla realizzazione di Piazza della Vittoria. 













13. Il Teatro Andrea Doria

(...continua)


14. Il Politeama Margherita

(...continua)


15. Il Teatro Carlo Felice

Interno del Teatro Carlo Felice nel 1935 



16. Il Teatro delle Marionette di Cincinina

In Vico dei Santi, a pochi passi dalla Porta Aurea (di cui trovate la storia nella pagina de le PORTE e le MURA di GENOVA), prima che l'intera zona venisse distrutta e trasformata in quella che oggi è Piccapietra, esisteva un piccolo teatro delle marionette.
Nell'immagine qui sotto, potete notare, sulla sinistra, un manifesto di questo antico teatro che così recita:

TEATRO DELLE MARIONETTE 
DEL  CINCININA
Stasera e domenica alle 6 
rappresentazione:
IL CAVALIERE DI LEGARDERE
ossia
Il gobbo misterioso
ovvero
I morti che parlano
Dramma in 5 atti con Barudda servitore
poi
FARSA TUTTA DA RIDERE
I palchi si affittano alla mattina

Il Barudda sopracitato era un personaggio molto popolare nella Genova ottocentesca e a teatro venivano narrate le sue mirabolanti gesta.




17. Il Teatro delle Marionette di Tanlongo

Il "Cincinina", di cui vi ho parlato nel precedente paragrafo, era allievo di Nicola Tanlongo. Quest'ultimo, detto "O Feugo", fu uno dei più noti burattinai di Genova.
Il suo teatro si trovava sotto le Murette, in locale a poca distanza dall'oratorio di Sant'Antonio Abate alla Marina (trovate la storia di questo oratorio alla pagina de gli ORATORI e le CASACCE). 


18. Il Teatrino di Natale in Piazza della Pace

Nel XIX secolo, nella piazza antistante l'antica chiesa di Santa Maria della Pace (di cui trovate la storia nella dedicata a le CHIESE di GENOVA), durante il periodo natalizio veniva allestito un tempo un teatrino di marionette.


19. Il Teatrino dei burattini nel Chiostro delle Vigne

Nel chiostro dell'XI Secolo della Basilica di Santa Maria delle Vigne, alla domenica, c'era il teatrino dei burattini, una vera e propria istituzione per i bimbi che abitavano nei vicoli.
In questa immagine, tratta da un filmato della Fondazione Ansaldo, si vede la struttura del teatrino e le sedie che, per l'occasione, occupavano tutto il chiostro (e questo Vi fa capire il grande successo che riscuoteva questo teatrino).


  


20. Il Teatro dei burattini in Vico San Cristoforo

In Vico San Cristoforo, strada stretta che collega ancora oggi Via Prè a Piazzetta San Carlo, aveva sede fino al XX Secolo, in un magazzino a piano strada, un piccolo teatro dei burattini. Il luogo era detto "du Camuin" ed era gestito da un uomo che portava sul suo corpo i segni del vaiolo.


21. Il Teatro Carlo Ponzio

In Piazza Giustiniani, nel XVIII Secolo, aveva sede il Teatro Carlo Ponzio dove si esibivano soprattutto piccole compagnie di dilettanti.


Il viaggio alla scoperta dei teatri storici genovesi non è finito...

(continua...)


© RIPRODUZIONE RISERVATA


10 commenti:

  1. non vorrei sbagliarmi, ma negli anni 60' - 70', prima che diventasse Teatro della Tosse ( che sempre se non erro, alla sua nascita era in salita della Tosse, via San Vincenzo), c'era un cinema, anche se non ricordo il nome. Sono quasi cerata di avervi assistito alla proiezione di Questo pazzo, pazzo mondo...

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    1. Devo fidarmi delle Tue parole, cara Zia Cassie, visto che in quegli anni, non solo non andavo al cinema, ma manco ero nato!?!

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  2. Si potrebbe citare anche il piccolo teatro di Campopisano, che oltre ad essere in una delle zone più affascinanti di Genova, pare sia il teatro più piccolo d'Europa (!!) :)
    Al di là del suggerimento, magari non richiesto, faccio i più vivi complimenti per questo interessantissimo sito. Bravo! :) Genova è troppo trascurata e sottovalutata, e purtroppo non solo dai "foresti". Buon lavoro! :)

    Ivano

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    1. Ciao Ivano! Grazie innanzitutto per le Tue parole di apprezzamento!
      Il piccolo Teatro di Campopisano, che come giustamente affermi si trova in una delle zone più affascinanti del centro storico di Genova, uno dei luoghi che più amo dei caruggi, sarà presto oggetto di un paragrafo in questa pagina.

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  3. ma il teatro S.Agostino negli anni 60..si chiamava cinema teatro Aliseo ...vi ero di casa da bambino...abitando in v.vegetti...perche' non lo menzionate??

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  4. non ricordo se il nome giusto e' ALISEO...o ELISEO..ma dal 60 al 76..sicuro si chiamava cosi' e era cinma teatro..addirittura d'estate aprivano il tetto..xche' allora si fumava dentro..x far uscire l'aria viziata..era stupendo e enorme..vi ringrazio x la vostra ricerca...salve

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    1. Grazie per le informazioni sul Teatro di Sant'Agostino che non conoscevo! Se ha altre informazioni o vecchie foto che vuole condividere mi scriva! Le sarei molto grato!

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  5. Complimenti per il sito con notizie non facilmente reperibili.
    Segnalo anche il recente sito http://www.teatristoricidiliguria.it che dà notizia del Teatro Paganini di via Caffaro

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    Daniele da savona cell3475759111

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