(the Genoese proverbs, génoise proverbes, proverbios genoveses, genovês provérbios, пословицы генуэзской, ことわざのジェノバ, 谚语热那亚, الأمثال جنوة)
Ed ora un po' di saggezza popolare genovese:
1) per iniziare un bel modo di dire che inquadra perfettamente il modo in cui i genovesi vedono i forestieri (e forse anche il loro modo di trattarli):
vâ ciù un zeneise inte un dio che un foestê cäsou e vestio
(vale più un genovese in un dito che un forestiero calzato e vestito)
Ed ora un po' di saggezza popolare genovese:
1) per iniziare un bel modo di dire che inquadra perfettamente il modo in cui i genovesi vedono i forestieri (e forse anche il loro modo di trattarli):
vâ ciù un zeneise inte un dio che un foestê cäsou e vestio
(vale più un genovese in un dito che un forestiero calzato e vestito)
2) i genovesi, si sa, non amano mostrare opulenza e ricchezza in giro; forse per questo che i più bei palazzi della Superba nascondono i loro tesori all'interno, invisibili a colui che è all'esterno. Questo proverbio riflette tutto ciò:
o cû e i dinæ no se mostran à nisciun
(il sedere e i soldi non si mostrano a nessuno)
3) nessuno è perfetto:
sbaglia fiña o præve into dî messa
(sbaglia anche il prete nel dire la messa)
4) rimanendo in ambito religioso meglio guardarsi dai bigotti:
Dio m’avvarde da-i beghin e da chi va in gexa tutte-e mattin
(Dio mi guardi dai bigotti e da chi va in chiesa tutte le mattine)
5) colui che si crogiola nel dolce far nulla non combina niente:
se o can o se gratta e balle, a levre a scappa inta valle
(se il cane si gratta le palle, la lepre scappa nella valle)
ed anche:
pestâ l’ægua into mortâ
(pestare l'acqua nel mortaio)
6) un pò di sano ottimismo ligure, o, come direbbero i liguri, un po' di sano realismo perché ricordate ”Un pessimista è uno che, quando sente profumo di fiori, si guarda in giro per vedere dov’è la bara.”(Henry Louis Mencken):
o meise de çioule o ven pe tutti
(il mese delle cipolle (delle lacrime) viene per tutti)
7) e se in giro per l'Italia il bue dà del cornuto all'asino, a Genova:
o crövo o dixe a-o merlo: “comme t’ê neigro!”
(il corvo dice al merlo "Come sei nero!")
8) sbagliando si impara o detto in modi spicci alla genovese:
ògni cäso into cû o fa anâ un passo avanti
(ogni calcio nel sedere fa fare un passo avanti)
9) la mamma dei cretini, si sa, è sempre in dolce attesa:
a moæ di belinoin a l'é de longo gräia
(la mamma degli imbecilli è sempre incinta)
10) e se la mamma dei cretini ha partorito:
scinché e prie anian a-o fondo, d’abbelinæ ghe ne saià delongo
(finché le pietre affonderanno, gli sciocchi non mancheranno)
od ancora:
manco boin à trovâ l’ægua in mâ
(non essere neppure capaci di trovare l'acqua in mare)
11) tutti possono sbagliare, solo alcuni possono porvi rimedio:
i sbagli di meghi l’asconde a tæra, quelli di ricchi i dinæ
(gli errori dei medici li nasconde la terra, quelli dei ricchi li nasconde il denaro)
a salute sensa dinæ a l’é unna meza mouttia
(la salute senza i soldi è una mezza malattia)
od ancora:
chi l’é sensa dinæ spussa ciù che a mòrte
(chi è senza soldi puzza di più della morte; detta in altre parole: l'essere senza soldi è una disgrazia peggiore che essere morti)
chi l’é sensa dinæ spussa ciù che a mòrte
(chi è senza soldi puzza di più della morte; detta in altre parole: l'essere senza soldi è una disgrazia peggiore che essere morti)
13) e quando la miseria è di casa:
avei unna misëia ch’a se vedde passeggiâ pe-a casa
(avere una miseria che si vede passeggiare per casa o detto altrimenti: essere così poveri che sembra di vedere la povertà che passeggia per casa)
14) ma non sempre il denaro è tutto:
Unna boña reputaçion a vâ ciù de un milion
(una buona reputazione vale piu' di un milione)
15) e se qualche volta uno fa il generoso con un amico:
a prestâ e palanche à un amigo, ti perdi e palanche e ti perdi l’amigo
(se presti soldi ad un amico, perdi i soldi e perdi l'amico)
16) c'è poi chi ha solo la bellezza:
a l’à a belessa de l’ase
(ha la bellezza dell'asino, in altre parole: è semplicemente bella, senza possedere nessuna altra dote. È una traduzione a orecchio del francese "la beauté de l’âge": la bellezza dell’età)
17) vi sono cose che vanno per le lunghe, a Genova si dice:
a l’é comme a Fabrica de Caignan
oppure
a pâ a Fabrica de Caignan
(il modo di dire nasce dalla lentezza con la quale venne innalzata e completata la basilica di Carignano. L'architetto Galeazzo Alessi che progettò l'opera mori nel 1572 senza vederne la fine. Dovrà passare ancora più di un secolo perché i lavori vengano portati a termine)
18) ed ora uno dei più famosi proverbi genovesi sull'impossibilità di fare due cose contemporaneamente:
no se peu sciusciâ e sciorbî
(non si può soffiare e sorbire)
detto in altro modo
no se peu beive e scigoâ
(non si può bere e fischiare)
o ancora
chi doe levre caccia, uña a fuzze e l’atra a scappa
(chi caccia due lepri, una fugge e l'altra scappa)
19) quando le cose sono facili tutti siamo capaci di farle:
co-o bon tempo semmo tutti mainæ
(con il buon tempo siamo tutti marinai)
20) quando si dice, sprigionare allegria da tutti i pori:
ghe rie fiña o beuggio do cû
(gli ride perfino il buco del sedere)
21) e se in giro per lo stivale si dice "ha scoperto l'acqua calda" a Genova il proverbio recita:
o l’à scoverto l’umiditæ into posso
(ha scoperto l'umidità nel pozzo)
22) Sant'Andrea si festeggia il 30 novembre, giornata generalmente molto fredda, così tanto da spaccare le pietre:
A Sant’Andria, o freido sciappa a pria”
(a Sant’Andrea il freddo spacca la pietra)
(continua...)
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Esilaranti e ruvidi al punto giusto come solo il genovese sa essere!
RispondiEliminaEh sì, questi proverbi riflettono appieno lo spirito di noi genovesi nel bene e nel male!
EliminaOltre ai proverbi veri e propri esistevano espressioni imprecative fisse...te ne suggerisco una, estremamente ruvida e popolare, che scappava di bocca ai padri nei momenti di massima incazzatura verso i figli.."..cumme t'ho faetu.. te disfu..", ed una ,imprecativa e di maledizione: "che te vegnisse a rogna e che te cassessan e ungie e nu te pouessi grattaa..".. ma poi ne esistevano tante altre,spesso sconcie e non riportabili in questo sito ( per es.."in b.. che te anneghe" ecc)..
RispondiElimina"cumme t'ho fætu te disfu" è una delle espressioni genovesi che preferisco!
EliminaBelle anche le altre due... anche se forse l'ultima che mi hai scritto, come dici te, è meglio non inserirla tra i proverbi in questa pagina!
Buona sera..scusate se disturbo..purtroppo sono una mezzosangue italiana e non una pura Genovese...ma ho a che fare con un genovese e vorrei sapere come di dice volgarmente guarda che bel figo inteso come bellissimo ragazzo...il mio amico mi dice che esiste solo la versione al femminile..ma è possibile? Grazie Alex
RispondiEliminaBuonasera Alex, ho ricevuto la Sua mail riguardante la domanda posta nel Suo commento qui sopra e ho risposto al Suo interrogativo. Spero che la mia risposta sia stata esauriente. Se invece non lo è stata non esiti a scrivermi.
EliminaAntonio
Sei una mezzosangue u non una italiana pura, OK, non capisco il "purtroppo"...
EliminaPerchè purtorppo?
Esistono proverbi o frasi in genovese collegate al Genoa? grazie
RispondiEliminaSi....belin,te ô zeu,te ô zeu....in sciu u Zena...
RispondiEliminaMa cime belin parlai a Zena, nui de Ventemija nun capi u in belu beli!! 😁
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